Come funziona

1. Incontro con Direttore

I Direttori determinano se sia necessario un percorso psicologico e quale macro tematiche vanno affrontate.

2. Assegnazione Psicologo

I Direttori del centro assegnano lo psicologo più adatto a te e ad alla tua tipologia di percorso.

3. Incontri con Psicologo

Lo psicologo assegnato ti accompagna nel tuo percorso sotto la supervisone dei Direttori.

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Domande frequenti

Come faccio a scegliere il miglior orientamento terapeutico per me?

Nel mondo della psicoterapia esistono molteplici orientamenti, teorie e tecniche che possono essere proposte e perseguite. A prescindere dall’indirizzo teorico del professionista, fondamentale è la sintonizzazione emotiva tra paziente e psicoterapeuta. Il nostro colloquio di accoglienza permette tuttavia di identificare il bisogno riportato e selezionare il miglior professionista e l’orientamento terapeutico più adeguato.

L’età del terapeuta può influire sulla efficacia della psicoterapia? Può essere troppo giovane o troppo anziano per affontare un certo tipo di problema?

E’ erroneo pensare che l'età del terapeuta ne possa influenzare a priori la capacità professionale, così come l'aspetto, il sesso o qualunque altra caratteristica essa entra nella relazione clinica, poiché riguarda intanto l'incontro tra due esseri umani, ma questo di per sé non crediamo sia l'elemento che determina l'efficacia o meno del processo di cura. Non ha importanza che lo psicoterapeuta sia uomo o donna, giovane o di mezza età. L’importante è che sia professionale, accogliente, chiaro e preparato e che si avverta come una “feeling person”, una persona con la quale si sente di poter costruire una “buona relazione”.

Se vado dallo psicologo sono malato, o me ne devo vergognare?

Andare da uno psicologo non significa essere "matti", ma significa stare male, avere un momento di fragilità e di disagio. Lo psicologo si occupa di salute psichica ed aiuta le persone ad affrontare le problematiche che capitano nella vita quotidiana. Problematiche che chiunque di noi può trovarsi a vivere, come la fine di una relazione sentimentale, delle difficoltà scolastiche o lavorative, i cambiamenti che può comportare un nuovo lavoro, un trasloco, la nascita di un figlio…

Quello che dico rimane segreto?

Lo psicoterapeuta fa riferimento a un codice deontologico, il cui articolo 11 cita: “lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale, pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale, nè informa circa le prestazioni professionali effettuate o programmate…”

Riuscirò o riusciremo davvero a stare meglio?

Diversi studi hanno mostrato che la psicoterapia risulta essere l’intervento elettivo, risolutivo nel tempo e più efficace per la gran parte dei problemi di natura psicologica. La psicoterapia fa guadagnare tempo e risorse; aumenta la possibilità di scelta e, quindi, di libertà dell'individuo. Anche recenti studi delle neuroscienze dimostrano che la psicoterapia modifica le connessioni neuronali solo attraverso l'uso della parola e della relazione con lo psicoterapeuta. Ovviamente, in alcuni casi specifici e particolari, è necessaria l'azione combinata di psicoterapia e psicofarmaci.

La terapia mi cambierà per sempre?

Non è corretto affermare che la terapia cambi le persone, ciò che accade durante il percorso invece è l’individuare le risorse e i punti di forza che la persona possiede. A volte è sufficiente un percorso che accolga senza giudizio e supporti per riattivare le risorse. Quando invece l’origine del malessere è sconosciuta la terapia guida la persona in un percorso di consapevolezza e comprensione che porterà col tempo alla risoluzione del disagio.

Quanto sarà lunga la terapia?

La Psicoterapia generalmente non ha una durata prefissata. La durata complessiva dipende sì dal professionista e dal suo approccio, ma soprattutto dal paziente, che è il vero protagonista del processo terapeutico. Si possono individuare obiettivi specifici che una volta raggiunti possono far concludere il processo terapeutico. E’ tuttavia necessario ricordare che durante il percorso gli obiettivi cambiano, si modificano o se ne possono aggiungere altri. Questo non significa che la terapia debba durare molto a lungo o per sempre, il percorso viene co costruito tra terapeuta e paziente.

Come fa lo psicologo/psicoterapeuta ad aiutarti?

Lo psicologo sostiene la persona aiutando a capire, riattivare e consolidare le proprie capacità energie e risorse, permettendo così al paziente di trovare soluzioni e di attenuare il disagio che prova.

Qual è la differenza tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra?

Uno psicologo è un laureato in Psicologia, tale professione può essere esercitata solo a seguito dell’esame di abilitazione e conseguente iscrizione all’albo professionale degli psicologi. Lo psicologo può svolgere colloqui diagnostici di sostegno ed eventualmente somministrare ed interpretare test psicologici. Non può prescrivere farmaci poiché non è un medico né può praticare la psicoterapia poiché non è uno psicoterapeuta. Lo psichiatra è un laureato in medicina che si è specializzato in psichiatria. Uno psichiatra è quindi iscritto all’albo professionale dei medici e in quanto medico, può diagnosticare disturbi psichici e psichiatrici, prescrivere analisi mediche, farmaci e psicofarmaci e impostare una terapia psicofarmacologica. Può avere anche una formazione psicoterapeutica. Uno psicoterapeuta dopo la laurea in psicologia o medicina ha completato un corso di specializzazione in psicoterapia della durata di almeno 4 anni. La psicoterapia interviene sui disturbi psicopatologici di tipo e gravità diversi e lo fa seguendo teorie, metodi e tecniche che vengono appresi dallo psicoterapeuta durante i 4 anni di specializzazione. L’attività dello psicoterapeuta si basa sul lavoro con i singoli, coppie, famiglie, gruppi e mira alla cura dei disturbi psicopatologici, secondo un particolare modello di orientamento. Lo psicoterapeuta no può prescrivere una terapia farmacologica, qualora ne ipotizzi la necessità per il suo paziente sarà suo dover suggerire un consulto con uno psichiatra.

Quando devo rivolgermi a uno psicoterapeuta?

E’ opportuno rivolgersi a uno psicoterapeuta se si vivono emozioni negative, tensione, sofferenza e sintomi psicologici più o meno evidenti. Ciò può accadere per diverse ragioni e trovare connessione con eventi traumatici recenti o del passato, con relazioni familiari disfunzionali, con problematiche legate al presente. Un criterio utile pùo essere quando si percepisce il disagio come persistente e c’è una compromissione della vita lavorativa, sociale o familiare. Alcune condizioni che possono rappresentare motivo di consulto psicologico e richiesta d’aiuto sono: sensazioni di blocco (difficoltà a prendere decisioni, terminare glistudi/progetti personali, etc.); conflittualità di coppia (con o senza separazione); difficoltà relazionali, stati ansiosi, attacchi di panico; comportamenti aggressivi e incontrollati; difficoltà scolastiche (disturbi dell’apprendimento, disturbo dell’attenzione, fobia scolastica); sintomi che invalidano alcune aree di funzionamento.

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