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Prenota primo incontroNella sfera della sessualità di un individuo è opportuno distinguere l’orientamento sessuale dall’identità di genere, in quanto nel primo caso ci si riferisce alle varie dimensioni e degli aspetti con cui una persona si identifica in riferimento alla propria sessualità.
All’interno delle dimensioni della sessualità è possibile quindi trovare il sesso biologico; l’identità di genere; il ruolo di genere e l’espressione di genere; l’orientamento sessuale e l’identità di orientamento sessuale, con tutte le sfumature possibili.
Per orientamento sessuale invece si indica una caratteristica tendenzialmente immutabile dell’identità sessuale che si riferisce al genere verso cui una persona è sessualmente e affettivamente attratta. Può essere eterosessuale se la persona è attratta da un individuo del genere opposto, omosessuale se è attratta da un individuo dello stesso genere, bisessuale se l’attrazione è rivolta verso entrambi i generi.Vi sono ulteriori possibili declinazioni, in cui l’attrazione prescinde dal genere/ sesso e al di là del binarismo sessuale e di genere della persona verso cui si è attratti.
Rispetto a queste tematiche, il momento del coming out può essere un momento complesso è stressante a livello individuale, familiare e sociale. Per definizione il coming out è l’atto volontario di una persona non eterosessuale in cui rivela ad altri il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere.
Più in generale, è un processo in cui c’è una presa di consapevolezza interna della propria identità sessuale prima, e la comunicazione alla dimensione esterna successivamente. Viene spesso confuso, nel parlare comune, con il termine outing con cui invece si fa riferimento alla rivelazione pubblica dell’orientamento sessuale (reale o presunto) o dell’identità di genere (reale o presunta) di qualcuno a terzi.
Nel passaggio di presa di coscienza della propria identità sessuale è possibile provare del disagio in riferimento ai caratteri sessuali o al genere cui si è stati assegnati e nel DSM-5 si parla, infatti, di disforia di genere che può essere diagnosticata sia in infanzia che in adolescenza/età adulta. Non si parla di disturbo ma di disforia allontanando quindi l’idea che il paziente sia disturbato. Si sottolinea come la non conformità di genere non sia un disturbo mentale, ma nasce se c’è disagio significativo associato alla condizione.
In generale con disforia di genere si intende una marcata incongruenza, tra il genere esperito e il genere assegnato o un forte desiderio di liberarsi delle proprie caratteristiche sessuali per almeno sei mesi. C’è infatti un forte desiderio verso le caratteristiche sessuali del genere opposto e di appartenere ad un genere alternativo da quello assegnato e di essere trattato come appartenente a quest’ultimo.
La condizione è associata a sofferenza clinicamente significativa o a compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree principali.
I bambini e gli adolescenti con disforia di genere vengono spesso portati in psicoterapia dai genitori per cui i terapeuti cercano di lavorare su un doppio binario: la condizione clinicamente sofferente del figlio rispetto alla sua sfera sessuale e d’altra parte allentare le possibili situazioni di stress e tensione dei genitori. È importante che il terapeuta sia consapevole delle varie possibilità dell’identità sessuale riconoscendo la differenza nel modo in cui il genere viene vissuto in base anche alla classe sociale, cultura, disabilità, sessualità, età, generazione, tipo di corpo, ecc.
In alcune situazioni è necessario lavorare con l’individuo sulla normalizzazione della diversità di genere e le possibili opzioni in relazione all'identità e all'espressione di genere, spesso è utile concentrarsi sull'accettazione di sé. Non si può tuttavia dimenticare la pressione culturale per essere "normale".
Un punto di partenza del lavoro può essere valutare le implicazioni sulla salute mentale dello sforzo di aderire rigidamente agli stereotipi culturali con conseguente paura e/o vergogna che alcuni individui possono provare nel trasgredire tale norma in qualsiasi modo.Se la posizione rispetto a identità, coming out e orientamento è un problema per l’individuo, può essere utile aiutarlo ad accedere al supporto di altri con identità e/o pratiche simili e contemporaneamente offrirgli uno spazio sicuro di lavoro con il terapeuta, in cui esplorare apertamente dove e come l’individuo vorrebbe essere in relazione a orientamento e identità.
La terapia sistemico-relazionale è molto utile qualora servisse un lavoro sulla famiglia rispetto a coming out complessi.
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